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Rubriche
Subito dopo scrissi un grande Madrigale
per coro a 4 voci due pianoforti e
percussione su testi di condannati a morte
della resistenza europea, dunque sul
modello del
Canto sospeso
di Luigi Nono,
anche se con un linguaggio diverso, perché
quella di Nono è una composizione seriale
mentre la mia è di stile sostanzialmente
politonale, oltre a presentare un organico
diverso. Anche i testi sono differenti
rispetto a quelli scelti da Nono”.
La musica corale sacra. Negli anni
successivi ha scritto ben sette Cantate
“Le prime due non prevedono il coro bensì
solo i solisti e l’orchestra. La terza invece
un soprano e coro maschile, la quarta un
coro misto. Siamo alla metà degli anni
Sessanta. In seguito il coro ha rivestito una
funzione importante nelle mie
composizioni sacre di ampie dimensioni,
in particolare la
Passio Christi
eseguita al
Teatro Grande nel 2004: una delle
composizioni che mi ha impegnato di più
in assoluto”.
Il coro poi si ritrova nelle sue Operine
da camera, a partire dagli anni Ottanta,
e nelle Opere per il teatro lirico,
La finta
luna
, fino a
Edipo
. C’è qualche altro
pezzo che contempla la presenza del
coro e a cui lei si sente particolarmente
legato?
“Sì, una composizione del 1979, anche
questa molto impegnativa, che ritengo uno
dei miei lavori più importanti e che
purtroppo non è mai stata eseguita. Si
intitola
Dantons Tod
per coro misto a
cinque voci e pianoforte. La scrissi su
commissione di Romano Gandolfi,
maestro di coro della Scala di Milano, il
quale purtroppo in seguito si ammalò
gravemente e non riprese più a dirigere. La
scrittura corale qui è ardua, molto difficile
dal punto di vista esecutivo, pensata
appunto per il coro della Scala e non per
cori amatoriali o di provincia. La maggior
parte dei
nostri cori qui
nel bresciano
non sarebbe
in grado di
affrontarla. Il
testo è
profano, in
lingua
tedesca, dello
scrittore
berlinese Kurt Tucholsky, personaggio di
estrema sinistra. Si tratta di un testo
politicamente impegnato, critico nei
confronti dei finti rivoluzionari, e che a me
però interessava per la sua struttura
drammatica, più che per il messaggio
strettamente politico. In tutti questi anni
purtroppo io stesso mi sono disinteressato
di questo mio lavoro. Spero che qualcuno
possa trovare un modo per farlo eseguire”.