Pagina 17 - Rivista on line num. 1 - 2014

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Rubriche
A cura di Carlo Bianchi
Domenica 24 novembre nel pomeriggio, le
volte e le pareti affrescate della chiesa di S.
Cristo – la “piccola Sistina” di Brescia in
cura ai missionari Saveriani nei chiostri
rialzati oltre il complesso di S. Giulia –
hanno accolto un affollato concerto delle
“Rocce roche”, coro maschile bresciano
dedito a canti di montagna e popolari in
generale. Stavolta, in occasione della
rassegna “Melodie montanare” organizzata
dal coro per l’undicesimo anno di seguito,
era popolare anche l’ospite, Bepi De Marzi.
Il fondatore e direttore dei
“Crodaioli”, nonché prolifico
compositore di musica corale,
autore della celeberrima
Signore delle cime
, è stato
infatti invitato a commentare alcuni suoi
canti eseguiti dalle “Rocce roche”, sotto la
direzione di Giambattista Tura, e a dirigerne
un paio lui stesso –
Improvviso
e
Ave Maria
.
Abbiamo colto l’occasione per scambiare
qualche parola con lui su questa sua breve
esperienza bresciana, ma anche sulla sua
attività in generale, presente e passata,
toccando le sue concezioni in fatto di
musica corale sacra e popolare.
M° De Marzi, che sensazioni le ha dato
essere invitato da questo coro a
presentare e dirigere i suoi canti?
“Innanzitutto una sensazione di speranza.
Se vengo invitato di persona da un coro che
canta le mie musiche e le parole che ho
scritto, vuol dire che in questo tempo di
grande difficoltà per tutti c’è qualcuno che
scava nelle mie storie e vi cerca qualcosa per
il futuro.
Vuol dire che le storie che ho scelto di
narrare non servono solo per la memoria e la
nostalgia, ma possono essere attualizzate,
possono servire come provocazioni per
quello che succede adesso. Da un punto di
vista musicale, invece, sono rimasto
impressionato da come Giambattistia Tura
reinventa i miei canti, liberandosi dai soliti
schemi.
Mi sono commosso per il controcanto che ha
inserito in
Ora la pace
. D’altronde, sono
convinto che quando si affronta un canto
non bisogna averne timore.”
A colloquio con Bepi De Marzi a Brescia insieme al coro “Le rocce roche”
Fra sacro e popolare
Innanzitutto una sensazione
di speranza.