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A cura di Tiziana Fumagalli
Primo racconto.
Era una giornata caldissima, un
pomeriggio estivo di quelli che non
lasciano scampo: l’idea
di mettere la, seppur
amata, divisa scura e
recarsi a cantare ad un
concerto ti faceva
venire ancora più
caldo.
Però… un concerto è sempre una bella
esperienza, quindi la carovana partì e ben
presto ci si trovò nella bellissima località
dove il coro era atteso.
Un’accoglienza squisita da parte del coro
ospite, rese tutto ancor più semplice.
Ben presto tutto fu pronto: un piccolo
palco, tutte le sedie per il pubblico,
all’interno di un incantevole chiostro.
Puntualissimo, al calar del sole, il
concerto ebbe inizio. La serata non aveva
mitigato per nulla il caldo ma lo aveva
reso sopportabile. Il programma
procedeva e tantissimi flash
illuminavano la nostra esibizione. Un
fragoroso tuono accompagnò l’ultimo
brano, un cupo, “Sed diabolus”.
I flash che avevo immaginato erano stati
in realtà l’avvicinarsi di un fragoroso
temporale!
Ma i fantastici coristi ospitanti avevano
già approntato una sala per la seconda
parte del concerto, che si svolse in
un’atmosfera molto particolare tra
imposte che sbattevano e corrente
elettrica che ogni tanto se ne andava…
Procedemmo fino in fondo, senza farci
intimidire, senza mai fermarci. Alla fine
però le continue richieste di bis
cominciarono ad insospettirci: ma
davvero eravamo state così brave?
L’enigma venne sciolto dal direttore
ospite: il temporale aveva allagato il
chiostro e di sotto c’era mezzo metro
d’acqua. Dovevamo rimanere lì, noi e il
pubblico, in attesa dei pompieri.
Per fortuna il coro aveva preparato (e
messo in salvo) un succulento rinfresco
che accompagnò, piacevolmente, la
nostra attesa.
Rubriche
Un’accoglienza squisita da parte
del coro ospite, rese tutto ancor più
semplice.
“Un concerto... indimenticabile”