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1188A cura di Carlo BianchiLa musica corale rappresenta una parte cospicua dell%u2019ampia produzione di Giancarlo Facchinetti, noto compositore bresciano classe 1936 attivo fin dagli anni Sessanta e tuttora nel pieno delle sue energie creative. Accanto alla musica esclusivamente strumentale, per vari organici da camera sinfonici e strumenti solisti %u2013 passione di un compositore anche pianista, che suo tempo fu in odore di essere allievo di Benedetti Michelangeli %u2013, la voce umana ha stimolato Facchinetti a scrivere, fin dall%u2019inizio, varie forme polifoniche e concertanti, di differenti dimensioni nonch%u00e9 caratterizzate da un serie di atteggiamenti stilistici che riflettono l%u2019eclettico percorso di Facchinetti fino ad oggi. Cantate, Madrigali, Mottetti, Corali, Salmi, cori di Opere, anche pezzi popolari in dialetto bresciano, per cori a quattro voci miste, Strambotti per voci bianche. Recentemente una curiosa Fiera degli animali. Dunque molta musica sacra ma anche profana, su testi di vari poeti da Quasimodo a Tagore fino appunto all%u2019uso del dialetto. Il linguaggio compositivo %u00e8 talvolta ardito, seriale o liberamente atonale, talvolta di pi%u00f9 accessibile marca neoclassica, pi%u00f9 lievemente dissonante, dalle venature politonali e polimodali. Al di sopra di tutto si staglia il contrappunto, coltivato da Facchinetti sempre con dedizione %u2013 e che nella sua produzione ha raggiunto un culmine parossistico con la fuga (strumentale) a 8 voci all%u2019interno di un Avanspettacolo per orchestra jazz composto circa dodici anni fa ad apertura di una stagione del Dedalo Ensemble.%u201cI primi brani per voci che ho composto risalgono al %u201962 e sono tre Mottetti sacri %u2013ricorda Facchinetti %u2013, il secondo e il terzo vennero diretti in prima esecuzione da Franco Monego.RubricheA colloquio con Giancarlo FacchinettiTanta musica per coro (ancora da ascoltare)Al di sopra di tutto si staglia il contrappunto...